Una società dilettantistica sì, ma che inizi a pianificare grandi eventi sia per pugili federali che per i professionisti. Nella nuova palestra di via Gioia che è in via di costruzione, lo spazio si adatta a ospitare kermesse di valore nazionale e internazionale. E’ questa la prospettiva di lungo periodo su cui si sta ragionando in casa Reggiana Boxe Olmedo. Il presidente Emiliano Martinelli e il direttore sportivo Luca Quintavalli partono da un dato di fatto: la società reggiana è quella col vivaio più florido e l’attrattiva più forte d’Italia attualmente, un valore da capitalizzare.
Presidente Martinelli, partiamo dall’ultimo appuntamento reggiano, il Memorial Bondavalli. Due particolarità: l’evento in piazza Fontanesi e non davanti a San Prospero, e il debutto tra i pro di Arnaldo Marku. E’ stato difficile organizzarlo nella piazza della ‘movida’ reggiana?
“Dal punto di vista organizzativo è stato più complesso, per una questione di spazi. Il risultato però è stato notevole, abbiamo ricevuto tanti feedback positivi dai locali, in una serata semi-morta come è la domenica sera generalmente. Tra l’altro è stato il primo e unico evento fatto in piazza Fontanesi. Valuteremo l’anno prossimo cosa fare, chiaro che piazza San Prospero è il luogo giusto e corretto dove svolgere il Memorial Bondavalli. Guardiamo con interesse la nascita del nuovo locale di Benny Benassi e Fabio Volo davanti a San Prospero, sarebbe molto bello pensare a una collaborazione con loro”.
Con Arnaldo Marku da quanti è composta la scuderia dei professionisti a oggi?
“Quando abbiamo fondato la società, di professionisti ce ne era soltanto uno, Mattia De Bianchi. Con il suo momentaneo ritiro, oggi sono rimasti in due: Mattia Vinciguerra nei mediomassimi e Arnaldo Marku nei piuma. C’è un’idea però. Siccome abbiamo diversi dilettanti che potrebbero essere già maturi o in procinto di passare al professionismo, ed essendo una fucina di talenti che si auto-alimenta, stiamo pensando di iniziare a investire di più sul mondo del professionismo. Per poterlo fare bisogna avere una figura professionale ad hoc, un promoter vero e proprio, che organizzi gli eventi e raccolga i pugili professionisti”.
Quindi il prossimo anno potremmo vedere anche eventi professionistici nella nuova sede di via Gioia che si sta preparando?
“Credo che potrebbe essere uno scenario realistico, sì. Nel mirino abbiamo ovviamente la crescita di Mattia Vinciguerra, al quale manca qualche incontro per candidarsi al titolo italiano. Mi piacerebbe che fosse il 23 dicembre la data suggestiva in cui poter portare questo appuntamento a Reggio. E sarebbe bello vedere i nostri pugili in azione nei nuovi spazi in Santa Croce, perché potrebbero essere pronti”.
Quindi quelli dell’ex Mangimificio Caffarri potranno ospitare anche eventi, oltre a essere la nuova palestra d’allenamento?
“Abbiamo studiato gli spazi, assieme a Stu Reggiane e il Comune, perché siano adatti anche per un pubblico esercizio sia di carattere sportivo che di spettacolo. Al Mirabello oggi potevamo arrivare a 100 spettatori massimo, ma andremo sicuramente a raddoppiare in via Gioia. Con il Comune e Stu Reggiane abbiamo contrattualmente il vincolo del 31 dicembre come fine lavori. Noi ovviamente stiamo seguendo il cantiere assieme a loro, in un’ottica molto bella di collaborazione. Quindi seguendolo passo a passo, possiamo dire che forse a inizio dicembre potremmo fare il trasloco”.
L’ambizione sembra quella di strappare il titolo di “capitale della boxe” ad altre ben più grandi città del Sud Italia.
“Quello è il sogno. Una arena dove ci sia spazio per tutti, dall’amatore al professionista, gestita da una società che è ora la punta d’eccellenza della federazione pugilistica italiana. Vorremmo diventare la prima società che possa ospitare qualsiasi tipo di evento all’interno di uno spazio fortemente caratterizzato dal nostro sport, una sorta di Casa della Boxe non solo per Reggio, ma per tutte le società d’Italia che vogliano organizzare eventi in uno spazio altamente attrezzato”.
Parliamo di pugili. Il mancino Alfred Commey, campione europeo under 22 e vicecampione europeo assoluto, in cosa sarà impegnato l’anno prossimo?
“Al momento Alfred rimane nel gruppo sportivo della polizia di Stato, con la testa proiettata su una cosa: se il titolare del pass olimpico degli 80 kg, Salvatore Cavallaro, dovesse rinunciare, allora lui sarebbe il primo a entrare. Una suggestione: Giovanni Parisi andò alle Olimpiadi da riserva, per poi portare a casa l’oro. In ogni caso comunque avrebbe tempo fino ai Giochi del ’28, quando avrà solo 26 anni”.
Poi c’è Giacomo Giannotti, campione italiano under 22.
“Giannotti invece farà il suo percorso nel dilettantismo per entrare in pianta stabile nella nazionale. Sicuramente Giannotti è un pugile che ha doti in prospettiva professionistica molto interessanti. Perché è un pugile che fa male, ha “pugno”, e ha la serietà mentale per potersi preparare per il professionismo, che ha molte più riprese. Nel professionismo inoltre serve tanto la tattica, cosa che lui ha. A settembre, intanto, parteciperà ai campionati italiani under 22, di cui lui è già detentore dell’oro. E a dicembre gli assoluti”.
Se dovesse scommettere su un vostro dilettante che nei prossimi anni esploderà, chi nominerebbe?
“Alessio Marku al 100%. Ora ha soli 16 anni. Se mantiene la serietà e l’impegno che ci sta mettendo, è veramente molto dotato. D’altronde è già campione italiano negli schoolboy e vicecampione negli junior, nonostante abbia un anno in meno degli avversari. Lui, ovviamente, non avendo ancora la cittadinanza italiana gli è preclusa la possibilità della nazionale giovanile”.
Non ci sono soltanto i boxeur da competizione però. Quanti sono gli amatori che vengono in palestra?
“Ad oggi abbiamo 450 amatori e 50 pugili tesserati. Ma non potremmo accoglierne altri, per ora. Stiamo raccogliendo dei feedback molto positivi in palestra rispetto soprattutto al cambiamento di sede, perché è diventato decisamente limitante il Mirabello. Non abbiamo avuto nessuno che si sia lamentato dello spostamento, anche perché è poco distante. Con quegli spazi potremo dare un servizio migliore, potremo anche accogliere nuovi iscritti”.