Taglieri, calici e cazzotti. Il mix inedito andato in scena ieri sera ha colpito nel segno. Per la prima volta il Memorial “Gino Bondavalli”, la manifestazione pugilistica più prestigiosa della nostra provincia, ha avuto come teatro piazza Fontanesi. Storicamente organizzato davanti ai leoni di piazza San Prospero, quest’anno occupata dal cantiere, il Memorial Bondavalli di ieri non sarà dimenticato, sia per la collocazione inedita sia per la grande vittoria del neo professionista della Reggiana Boxe Olmedo, Arnaldo Marku. Prima di salire sul ring, l’omaggio del Comune di Reggio rappresentato dal consigliere comunale Davide Corradi, e dal presidente della Fondazione dello Sport Mauro Rozzi, che hanno consegnato una targa di riconoscimento per la società sportiva gestita dal presidente Emiliano Martinelli e dal direttore sportivo Luca Quintavalli, che nel 2022 ha vinto la classifica federale italiana. Ma veniamo ai match: tutte vittorie reggiane.
Natsarashvili Shota (junior 70 kg) è stato il primo leone reggiano a salire sul palco di piazza Fontanesi: tutto un match alla corta distanza, dove Shota ha sofferto la prima ripresa ma poi ha preso il via aggiudicandosi le altre due: vinto ai punti. Michel Vescovini (elite 54 kg), un po’ sottotono per il caldo tremendo della serata, ha scelto di lavorare con la tattica della schivata ed entrata, vincendo così ai punti. Dario Campanile (youth 57 kg) ha vinto sulle gambe, con un match “da scherma”: vinto ai punti. Emanuele D’Angelo (youth 67 kg) lavorava sulle lunghe leve, tutto sul tempo con un passo indietro e rientro. Alesio Marku (junior 63 kg) ha dimostrato un talento esagerato, una boxe pulita e sciolta nonostante l’avversario avesse ben due anni in più di lui. Per lui, senza alcun dubbio, la coppa di Miglior Pugile. Erlond Morina (youth 86 kg), il gigante biondo della Reggiana Boxe, ha fatto fatica durante la prima ripresa in cui è sembrato più contratto del solito, dopodiché ha recuperato nelle altre due, prendendo le distanze e boxando sul tempo: vinto ai punti. Mouhcine Sabri (elite 57 kg) ha vinto con il suo jeb, che l’avversario non riusciva mai a vedere quando arrivava. Enrico Bezzi (elite 63,5 kg) ha invece fatto a cazzotti, contro un pugile tosto ed esperto: l’ha superata di prepotenza e di forza, perché l’avversario era più tecnico: vinto ai punti. Giuseppe Usai (elite 67 kg) ha dovuto schivare le scorrettezze a testa bassa dell’avversario per tutto il match: dopo tre richiami ufficiali, il match è stato assegnato a Usai per squalifica.
Ma era soprattutto la serata di Arnaldo Marku, il più grande dei tre fratelli albanesi combattenti, che ha fatto il suo debutto tra i professionisti contro Gela Tegashvili, un temibilissimo e giovane sfidante georgiano molto forte. Bellissimi i colpi di entrambi i pesi piuma, tanto lavoro al corpo con secchi ganci ai reni. Molta cattiveria e coraggio tra le corde. Arnaldo si è chiuso la prima ripresa per resistere mentalmente agli assalti dello straniero. Per poi avanzare col jeb e prendere il largo nella seconda, e soprattutto terza e quarta ripresa. Esaltato il pubblico nelle ultime due riprese, che ad ogni colpo messo a segno intonava il nome del beniamino di casa. Una prima vittoria strappata con i denti per il neo-professionista della Reggiana Boxe Olmedo.