Fonte: Il Resto del Carlino ed. Reggio Emilia – 05/01/2022
Riavvolgiamo il nastro della storia. C’è un documento, emerso da archivi impolverati, che racconta del primo incontro pugilistico a Reggio Emilia. La data è antica: 1922. In Italia Benito Mussolini annunciava la marcia su Roma e nel mediterraneo crollava l’Impero ottomano. Cent’anni dopo, ecco l’inizio una nuova storia. Dal primo gennaio 2022 nascerà la più grande società di boxe che la nostra provincia abbia visto finora, frutto della fusione della storica Tricolore con la Seconds Out guidata dal maestro Michael Galli, allenatore dello ’Spartano’ Mattia De Bianchi. E dopo 28 anni di storia, anche il nome della Tricolore scomparirà, per far spazio a un nuovo marchio: Reggiana Boxe Gino Bondavalli.
Presidente Emiliano Martinelli, ci spieghi da chi è composta la nuova società.
«Di fatto evolve una società esistente, cioé la storica Boxe Tricolore. Mantiene il titolo sportivo, ma viene modificato l’intero consiglio direttivo, composto da cinque membri, e il nome».
Chi sarà nel cda?
«Rimangono il direttore sportivo Luca Quintavalli, io come presidente e il segretario Luisa Santoro. Entrano due nuovi membri: Marco Barba, pugile amatore che entrerà anche come sponsor, e Mila Mussini, moglie di Michael Galli. Su questa composizione nasce già una ridistribuzione degli equilibri, di fatto diventa una fusione con i componenti della Seconds Out».
Come si chiamerà?
«Asd Reggiana Boxe Gino Bondavalli. E’ un titolo che vuole onorare e valorizzare la tradizione e la memoria del più importante campione del pugilato reggiano. Oltre ad essere stato campione europeo, è il pugile professionista che ha fatto più incontri del pugilato italiano».
Si ricompone una famiglia che si era spaccata, quando Galli se ne andò dalla Tricolore portando con sé De Bianchi.
«Sì, esatto. Sia noi che lo stesso Galli ci siamo chiesti se avesse senso, in uno sport considerato ’minore’ come il pugilato, essere divisi in fazioni e campanili. Meglio valorizzare il patrimonio sportivo di una città e trovare valori comuni. Lo sport deve unire e non dividere».
E così vi torna a casa anche lo Spartano…
«Si allenerà nella nostra palestra. Inoltre è diventato anche aspirante tecnico, quindi sarà un nostro allenatore».
Come sarà lo staff tecnico?
«Michale Galli tecnico titolare, Valentino Manca tecnico, Mattia De Bianchi e Cosimo Trebisonda aspiranti tecnici. In più abbiamo una collaborazione con Nicolò Donato, infermiere dell’ospedale di Reggio, che sarà il cutman».
Parliamo di numeri: quanti tesserati avrete?
«Un pugile professionista, anche se qualcuno passerà al professionismo nei prossimi mesi. Abbiamo alcuni atleti, in particolar modo Alfred Commey, che sono al massimo livello del dilettantismo. Poi avremo circa 50 pugili agonisti. Come tesserati amatoriali saremo intorno alle 300-350 tessere».
Quante società in Italia hanno numeri così?
«Veramente pochissime. Sono quelle che storicamente vincono sempre le classifiche di merito federali. Vogliamo essere tra le prime 3 società in Italia».
Quali sono gli obiettivi?
«Vogliamo fare in modo che la città di Reggio sia riconosciuta come un’eccellenza pugilistica. Avremo persino un revisore dei conti esterno, che vigilerà sulla corretta gestione»
E gli sponsor?
«Main sponsor rimarrà la Olmedo di Quintavalli, poi abbiamo già raccolto diverse adesioni di realtà importanti che sono state con la Tricolore da sempre. L’ambizione è che la Reggiana Boxe sia almeno al quarto posto d’importanza dopo calcio, basket e pallavolo».
La sede rimarrà il Mirabello?
«Sì, quella è la nostra casa. Ovviamente sarà stretta all’inizio, con numeri del genere. C’è un dialogo con il Comune per trovare in futuro un luogo più grande. Ma garantiremo molti più turni d’allenamento. Tendenzialmente saremo aperti tutti i giorni dalle 9 alle 22. Dovremo anche introdurre un sistema di prenotazione».
Avrete un nuovo logo?
«Sì, dove ci sarà un forte richiamo a Reggio Emilia, con un leone di San Prospero, la piazza dove Bondavalli ha spesso combattuto per il titolo europeo».
Si chiude una pagina di storia con l’uscita di Sergio Cavallari.
«Dal 1981 al 2021 è stata la persona di riferimento del movimento pugilistico reggiano, oggi a 82 anni ha deciso che era ora di dare spazio a nuove persone. Per questo sono stato incaricato io di portare avanti un progetto in continuità, ma che crei una nuova storia».